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Piante velenose
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Spartium junceum

Leguminosae

Spartium junceum L.
( = Spartium acutifolium Lindley in Edwards, Spartium americanum Meyen, Spartium odoratum Dulac )

Nome volgare: Ginestra, Ginestra di Spagna, Ginestra odorosa, Ginestra comune

Forma biologica: P caesp = Fanerofite cespugliose (Piante legnose con portamento cespuglioso.)

Descrizione: Pianta arbustiva, alta 50-200 cm, con fusto eretto o ascendente, ramoso, cilindrico, fibroso, tenace, cavo, di colore verde.
Le foglie precocemente caduche (quasi scomparse alla fioritura), sono lineari-lanceolate, lunghe 1-3 cm, rare e distanziate sul caule, sessili o con breve peduncolo, di colore verde scuro, glabre, sericee nella pagina inferiore, con margine intero.
I fiori, ermafroditi, papilionacei, raccolti in racemi apicali lassi,sono portati da un brevi peduncoli obconici, sono profumati e di colore giallo brillante.
Il calice membranoso, diviso superiormente in 5 piccoli denti è lungo 4 cm.
Corolla glabra di 2 – 2,5 cm, costituita da un vessillo arrotondato più lungo delle ali, da due petali liberi posti ai lati (ali) e in basso da due petali liberi ma aderenti (carena).
Stami diadelfi 9 saldati tra loro e 1 libero. Ovario supero con un solo stigma.
Il frutto è un legume falciforme, eretto, sericeo, compresso che contiene 10-18 semi bruni, lucenti e velenosi.

Antesi: Maggio –Luglio, impollinazione entomofila

Tipo corologico: Euri-Medit. (Specie con areale centrato sulle coste mediterranee, ma con prolungamenti verso nord e verso est, area della Vite).

Distribuzione in Italia: Comune in tutto il territorio

Habitat: Luoghi aridi, radure, terreni pesanti preferibilmente di natura calcarea, ma da pianta pioniera si adatta in ogni tipo di terreno, vegeta dal piano fino a 600 sulle Alpi, ma raggiunge 1.400 sugli Appennini e i 2.000 m sull’Etna.

Note di sistematica: E’ l’unica specie del genere Spartium.

Etimologia: Il nome del genere pare derivare dalle parole greche sparton = corda , oppure da speïro = lego, per l’uso della sua scorza filamentosa nella preparazione di corde e legacci. Il nome specifico deriva dal latino juncus= giunco e dall’aggettivo latino di junceus = giunchiforme, che ricorda il verbo juncere = congiungere, per la somiglianza con il giunco, che per il suo stelo flessibile e flessibile come quello della ginestra , serve per legare.

Proprietà ed usi:
-Dal fusto di questa pianta si ricava una fibra tessile per la produzione di corde, ma anche di tessuti per indumenti ai quali si è fatto ricorso durante l’ultima guerra.
-Il suo stelo viene utilizzato in campagna per assicurare a tutori la vite e le piante di pomodoro.
-Viene coltivata nei giardini come pianta ornamentale, per i suoi fiori profumati e per le sue modeste dimensioni.
-Utilizzata, grazie al suo apparato radicale, per consolidare scarpate e terreni franosi, soprattuto lungo le strade ferrate e le autostrade.
La ginestra comune contiene un alcaloide tossico, la citisina.
Per questo è importante non confonderla con la Ginestra dei carbonai (Cytisus scoparius (L.) Link) che contiene altri alcaloidi fra i quali la sparteina che in erboristeria vien usata per sedare la tachicardia.